Replica del sipario strappato
Dopo il debutto a fiera inmensa, lo spettacolo ‘sipario strappato’ va di nuovo in scena domenica 17 aprile al teatro dell’acquario – Cosenza. A seguire il comunicato.
“Chi viaggia senza incontrare l’altro, non viaggia, si sposta”
Alexandra David-Néel
La guerra, la miseria, la morte che dispensano i regimi di numerosi paesi sono tra le più drammatiche ragioni che spingono ogni giorno donne e uomini a mettersi in cammino, a lasciare la propria terra, affidando la loro vita a crudeli mercanti. La fuga è l’unica salvezza: fuggire dal proprio paese significa però fuggire dalle proprie radici, dalla propria famiglia, dal proprio lavoro, dalla propria cultura, dalle persone che si amano. Ogni volta che un uomo viene cacciato dal proprio paese o è obbligato a lasciarlo, ogni volta che è costretto a viaggiare sotto un camion, o su un’imbarcazione di fortuna, ogni volta che viene rifiutato da un altro paese, ogni volta che rischia la vita per cercare una dignità che non può avere prezzo, quei diritti vengono resi nulli, vengono annientati insieme alle persone.
Il Sipario Strappato è uno spettacolo che ha scelto di raccontare tutto questo usando parole dirette, semplici. Semplici per chi ascolta, ma decisamente meno semplici per coloro che recitano, attori non professionisti, persone reali che hanno deciso di strappare il sipario dell’indifferenza calato sulle proprie vite quotidiane. Il Sipario Strappato è uno spettacolo che fa pensare, uno spettacolo che muove dentro e pone il pubblico di fronte a una realtà ignorata. L’approdo nella nostra civiltà: capolinea delle traversate degli avventurieri, luogo agognato di arrivo nell’immaginario dei migranti. Ma la realtà alimenta le domande invece di consumarle … quel viaggio non era il risultato legittimo di un desiderio di avventura, di fuga o di miglioramento che animava i viaggiatori. Era il frutto di un’illusione, di un sogno allucinato.
Lo spettacolo è il prodotto finale di un laboratorio teatrale coordinato dall’Associazione La Kasbah in collaborazione con il Centro RAT/Teatro dell’Acquario, Mo.Ci. ONG, Ass. Baobab, Officine Babilonia, il cui obiettivo è stato creare un gruppo che, attraverso lo strumento del teatro sociale potesse dialogare sull’esperienza della migrazione attraverso gli occhi e il quotidiano dei suoi partecipanti. Il laboratorio “Il Sipario Strappato” ha coinvolto immigrati, rifugiati, badanti, rom, mediatori: ragazzi e ragazze italiani e stranieri che, incontrandosi settimanalmente, hanno deciso di mettersi in gioco attraverso una serie di giochi/esercizi e la sperimentazione di diverse tecniche teatrali. Il laboratorio teatrale è stato improntato all’ascolto, lo scambio e la condivisione dei singoli vissuti; i sogni, la rabbia, i desideri, le emozioni, il coraggio, le sfide di ciascuno dei partecipanti ha reso più forti e consapevoli tutti gli altri. Alla fine ne è nato uno spettacolo emozionante in cui ognuno ha regalato una parte di sé agli altri.
La Compagnia:
Alessandro, Alì, Edith, Edoarda, Emilia, Enza, Ester, Flaviana, Fousseni, Josefine, Gianluca,
Ibrahim,Kardo, Lindara, MariaJosè, Selene, Maria F., Maria S., Marisa, Teodora,
Tonia, Zeynab,Vera,Vincenzo