nowhere a Milano
“Le donne contrappongono alle violenze la parola che media, che unisce, che da la vita, che cura, senza morti sul campo” – Cristina Rossi
Direttamente dalle “Officine Babilonia” di Cosenza, spazio industriale dismesso e recuperato come laboratorio creativo e di espressione artistica per la diffusione e la crescita della social art nel capoluogo bruzio, arriva a City Art “NowHere – Oltre il buio”, mostra di 25 artisti che presentano opere installative e a muro, video, scritti e poesie.
Il progetto originario viene presentato a Milano con la sola parte installativa, mentre la parte performativa sarà testimoniata da un video realizzato da Alessandro Gordano e che documenta il percorso che ogni visitatore ha compiuto prima di fruire delle delicate opere realizzate dai 25 artisti in mostra.
L’evento, promosso dall’Associazione Culturale Multietnica “La Kasbah” ONLUS che si occupa da oltre dieci anni di tutela dei diritti dei migranti e, in particolare dei richiedenti asilo e rifugiati, è stato curato da Mimma Pasqua e Alessandro Gordano. Destinato all’educazione degli alunni delle classi liceali ha visto anche la partecipazione attiva della cittadinanza.
Attraverso una accorta riflessione sulla Carta Europea dei Diritti Umani e grazie al coinvolgimento degli artisti e performer, si sono attivati percorsi interattivi in grado di offrire elementi conoscitivi e spunti di riflessione utili a favorire la migliore comprensione e conoscenza dei diritti fondamentali.
Il rispetto dei diritti umani significa, innanzitutto, riconoscere la medesima appartenenza ad un’unica umanità e ad un unico pianeta, da qui la necessità di educare al riconoscimento delle alterità distanti oltre che professare un impegno civile per un’unica giustizia internazionale. Per fare ciò occorre che nasca una volontà etica e politica in grado di costruire nuove forme di incontro, riconoscimento e di cooperazione internazionale.
L’educazione ai Diritti Umani non è una semplice trasmissione di conoscenze ma piuttosto un percorso che deve stimolare il cambiamento di uno stile di vita. Essa deve far prendere coscienza a ciascuno della dignità di ogni essere umano, portatore in quanto tale, di diritti.
Il percorso interattivo della mostra, ha fatto dunque sperimentare ai visitatori situazioni proprie della violazione dei diritti umani. Dalla sottomissione psicologica alla privazione di libertà, dalle violenze della guerra a quelle delle torture.
Particolare attenzione è stata riservata alla condizione femminile, come simbolo originario dell’esclusione e prevaricazione dell’altro che ha dato seguito a tutte le altre forme di negazione delle diversità. Ciò grazie ad alcuni lavori come l’opera dell’artista Stefania Scattina realizzata con la partecipazione delle detenute – Sezione femminile – Casa Circondariale San Vittore- Milano e un video che racconta della difficoltà del genere femminile ad affermare il proprio pensiero, la propria visione, restando mero corpo a disposizione degli appetiti maschili.
Artisti in mostra: amalia cangiano – silvia cibaldi – mariangela de maria – mavi ferrando – giovanna fra – svetlana kuliskova – ruggero maggi – nadia magnabosco – marilde magni – annalisa mitrano – lucio perna – anna santinello – stefania scattina – stefano soddu – meruska staropoli – armanda verdirame
scritti e poesie: ada celico – mariangela de maria – giulia fresca – franco gordano – anna lauria – tonino milite – silvana palazzo – mimma pasqua – cristina rossi – stefania scattina
video installazioni: alessandro gordano – nicola labate
Per informazioni: City Art, tel. 02-87167065,cell. 335-7689814,
www.cityart.it, info@cityart.it